Gli occhi

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Come si tengono puliti gli occhi?

Gli occhi dei cani e dei gatti, in condizioni normali, non hanno bisogno di molte attenzioni; sarà sufficiente togliere quella “crostina” che si forma nell’angolo nasale dell’occhio, con le mani pulite o con un batuffolo di cotone inumidito. Spesso, in cani e gatti bianchi, possiamo vedere una colorazione brunastra del pelo che dall’angolo interno dell’occhio scende verso il labbro superiore; questa colorazione, antiestetica ma assolutamente innocua, è data dal ferro contenuto nelle lacrime: se una pulizia quotidiana non fosse sufficiente, vi sono prodotti specifici nei negozi specializzati.

Conviene tagliare il pelo intorno agli occhi?

No. Il pelo perioculare deve essere semplicemente mantenuto pulito, togliendo, come abbiamo visto, il risultato delle secrezioni lacrimali. In alcune razze di cani a pelo lungo, questo può anche arrivare a nascondere quasi completamente gli occhi, penso ad esempio al pastore bergamasco,  ma ciò non significa che il cane non veda: è una caratteristica della razza, che noi dobbiamo rispettare.

Se c’è arrossamento o lacrimazione cosa dobbiamo fare?

La lacrimazione è un processo fisiologico fondamentale che permette di mantenere umida la cornea: guai se non vi fosse una sufficiente produzione di lacrime. Vi è infatti una vera e propria patologia, chiamata cheratocongiuntivite secca, causata da una insufficiente produzione lacrimale che causa infiammazione sia della cornea che della congiuntiva dell’occhio, che devono così essere costantemente umidificate mediante lacrime artificiali. Diverso il discorso quando la lacrimazione diventa invece eccessiva, magari accompagnata da arrossamento congiuntivale. In questo caso può essere presente una semplice infiammazione magari causata da un colpo d’aria ( a questo proposito mai far viaggiare il cane in macchina con la testa fuori dal finestrino ), oppure può essere entrato qualcosa nell’occhio ( succede ad esempio nel periodo estivo con piccole spighette presenti nei prati ), o ancora dovuta ad una lesione corneale più o meno superficiale, come può avvenire col graffio di un gatto. Nel caso si trattasse di semplice infiammazione, caratterizzata sì da abbondante lacrimazione, ma con lacrime limpide e senza arrossamento congiuntivale, suggerisco di lavare abbondantemente l’occhio con camomilla, preparata lasciando in infusione la bustina per una mezz’oretta in una tazza di acqua bollente, che, una volta raffreddata, verrà messa in frigorifero dove si manterrà per 3 / 4 giorni. Utilizzando un batuffolo di cotone imbevuto nella tazza, umettiamo abbondantemente l’occhio sfruttando l’effetto decongestionante della camomilla: nel caso l’infiammazione fosse lieve, spesso così riusciremo a risolverla, ma se dopo un paio di giorni la situazione non fosse in via di miglioramento occorrerà un intervento mirato. Nel caso, invece, la lacrimazione fosse abbondante, ma soprattutto accompagnata da arrossamento, spesso seguito da un gonfiore congiuntivale che arriva a chiudere, in tutto o in parte l’occhio, non si deve perdere tempo aspettando che la cosa si risolva spontaneamente, perché è  probabile che non si tratti più di sola infiammazione, ma che questa sia conseguente ad una infezione batterica o virale, che andrà trattata in modo specifico.

Come ci si accorge se qualcosa non va nella vista di un cane?

Non è semplice rispondere a questa domanda. Le stesse patologie oculari che causano problemi di vista alle persone, possono colpire i nostri amici. Il problema però, nel caso del cane e del gatto, è la diagnosi, che può non essere difficile ad esempio in caso di traumi che determinino gravi emorragie o distacchi retinici, oppure in patologie evidenti come può essere la cataratta che causa opacamento del cristallino, ma a volte la diagnosi diventa impossibile, in quanto una progressiva diminuzione della vista, negli animali non può essere valutata.