Come organizzarsi per il parto?
Nella gatta la gravidanza dura circa due mesi: dai 58 ai 64 – 65 giorni, con variabilità soggettiva. Normalmente le gatte non hanno bisogno del nostro aiuto. E’, però importante sapere QUANTI gattini partorirà il nostro animale, quindi e’ necessario effettuare una ecografia verso il quarantesimo giorno, oppure una radiografia una decina di giorni prima del parto. A differenza della cagna normalmente la gatta partorisce in modo ravvicinato tutti i micini, che solitamente variano dai 3 ai 5. Il consiglio è quello di limitarsi ad asciugare i nuovi nati con carta assorbente, rimettendoli subito a contatto della madre. Ovviamente nel caso il travaglio fosse troppo lungo o la gatta non riuscisse a partorire, il ricorso al veterinario diventerà essenziale.
Per l’alimentazione dei gattini è sufficiente il latte materno, oppure occorrono integrazioni?
Importante è l’alimentazione della madre, sia durante la gravidanza che per tutto l’allattamento: alla gatta devono essere dati alimenti per gattini, che sono più energetici ed hanno adeguate quantità di calcio e fosforo per compensare le perdite necessarie prima, a formare lo scheletro dei gattini, poi a produrre il latte. Se i gattini si alimentano normalmente e la madre non li respinge, non sono necessarie integrazioni; nel caso invece ciò non avvenisse, in commercio troviamo latte in polvere adatto sia come supplemento che come sostitutivo del latte materno.
Dopo quanti giorni si possono staccare i gattini dalla madre?
Più tempo i gattini rimarranno con la mamma e con i loro fratelli, più saranno equilibrati e socievoli da grandi. La mamma ha infatti anche un ruolo educativo, non solo quello alimentare. Se la gatta ce lo permette, quando i gattini avranno aperto gli occhi, sarà importante accarezzarli e maneggiarli per qualche minuto ogni giorno per abituarli al nostro contatto: anche questo contribuirà a creare un giusto legame con noi o con i futuri proprietari.
Ouali i consigli riguardo allo svezzamento dei gattini?
In natura è la madre che presenta le prede ai gattini che, chi prima e chi dopo, comincerà ad assaggiarle. Nel nostro caso, attorno al primo mese di vita, consiglierei di posizionare la ciotola del cibo della madre, che ricordo dovrebbe essere alimento per gattini, meglio se umido, alla portata dei nuovi nati. Così facendo, il più curioso, comincerà nei giorni seguenti ad assaggiarlo e, anche in considerazione del fatto che la mamma avrà sempre meno latte e si allontanerà sempre più spesso dalla cuccia, i gattini integreranno il latte con il nuovo alimento.
Il latte va dato anche dopo lo svezzamento?
Il latte dopo lo svezzamento non è più necessario, ma questo non vuol dire che non vada più dato: dobbiamo considerarlo come un qualsiasi altro alimento, che nelle giuste dosi non crea problemi. A molti gatti piace, e suggerirei di diluirlo con l’acqua: in questo modo otterremo che il gatto beva più spesso. Infatti, a differenza del cane, il gatto beve molto poco, soprattutto se non mangia croccantini, questo lo porta a concentrare le urine e negli anni possono presentarsi problemi renali.